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TARI: “Un aumento ingiustificato, e non solo!”. A parlare il Gruppo "Rispetto Messina”


Per il gruppo certe operazioni andrebbero rinviate a dopo le elezioni


Le nuove ormai svelate notizie sull’aumento Tari in città, riportate pressoché dalla stampa in un incremento medio che consisterebbe pari al 7%, ha già richiesto e avviato la mobilitazione di esoneri e riduzioni per famiglie meno abbienti. Aspettando che venerdì pomeriggio si riprenda la discussione in Commissione Bilancio, interviene in una nota stampa il Gruppo di iniziativa civica "Rispetto Messina" che, contesta la riproposizione dell’aumento in termini ultimativi, mettendo in campo la solita "minacciata" interruzione del servizio, ritenendo opportuno che, in periodo elettorale, certe operazioni venissero rinviate per consentire una valutazione più ampia e più coerente al futuro Sindaco ed alla futura Amministrazione Comunale che verranno scelti dai cittadini e dalle cittadine messinesi.

“Nonostante la bocciatura precedente da parte del Consiglio Comunale nel luglio del 2021, - scrivono- si torna a proporre un aumento della TARI, che sarebbe necessario per coprire un ulteriore aumento dei costi di gestione della società Messina Servizi Bene Comune.

Riteniamo, invece, che tale aumento sia del tutto ingiustificato ed immotivato, alla luce, anche delle insufficienze di certi servizi che dovrebbero essere espletati dalla società partecipata; basti pensare alle condizioni di sporcizia e di degrado di numerose strade, vie ed aree in tutto il territorio cittadino a causa del mancato spazzamento che viene concentrato solo su alcune zone, o ai depositi di cumuli di rifiuti non raccolti regolarmente, od agli interventi di potatura del patrimonio arboreo oggetto di pesanti critiche da parte di esperti del settore.

Secondo il Gruppo di iniziativa civica "Rispetto Messina” la richiesta di aumento avverrebbe in maniera singolare e contestualmente all'annuncio, sempre da parte della stessa società, di un bando per la esternalizzazione dei servizi di arredo urbano, da affidare a ditte private con un costo di 5 milioni di euro per due anni che potrebbero diventare 10 milioni in quattro anni; cifra che corrisponde, più o meno, ai quasi 6 milioni di euro dei costi di gestione che si vorrebbero coprire con l'aumento del tributo comunale.

“ Ma tutto ciò, - continuano - è in contrasto con il contratto di servizio approvato dal Consiglio Comunale nel 2021, ed in totale contrasto con la legge Madia del 2016 e norme successive che regolano i rapporti fra Enti Locali e società partecipate affidatarie di servizi pubblici essenziali. Sarebbe dunque opportuno che, - continuano- questo ulteriore aumento di tasse e tributi che ricadono sulle situazioni economiche già precarie di tantissime famiglie messinesi non venisse approvato dai consiglieri comunali, che hanno, invece, tutto il diritto di chiedere la piena attuazione del contratto di servizio fra Comune di Messina e MessinaServizi Bene comune che è stato più volte disatteso procedendo ad una serie di affidamenti di servizi a ditte private operanti in vari settori.”


( in foto il logo del gruppo di opinione di liberi cittadini “Rispetto Messina” )



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