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Torregrotta, la costa tradita: fogne a mare e divieti di balneazione

di Franco Arcoraci


Franco Arcoraci ex poliziotto, editore di Telespazio Messina
Franco Arcoraci ex poliziotto, editore di Telespazio Messina

Redazionale di Franco Arcoraci

Torregrotta avrebbe potuto essere il cuore pulsante del litorale tirrenico messinese. Una costa che guarda le Eolie, un mare che raccontava storie di pescatori e villeggianti. Oggi, invece, è il simbolo di una sconfitta collettiva: il mare non è più libero, la spiaggia non è più accogliente, e il litorale affoga sotto il peso di scarichi fognari non depurati e di un depuratore fantasma mai entrato a regime.


Il Rugantino, un’oasi nel deserto

In questo scenario desolante, resiste come un piccolo presidio il lido Il Rugantino. Un luogo che cerca di mantenere vivo il rapporto con il mare, offrendo spazi di socialità e balneazione regolata. Ma la realtà che lo circonda è amara: a pochi metri, i cartelli parlano chiaro.


Divieti di balneazione: il mare negato

Secondo i decreti regionali e i rilievi di ARPA Sicilia, la costa di Torregrotta è gravemente compromessa: 700 metri di litorale vietati alla balneazione.

  • 400 metri di divieto alla foce del torrente Senia;

  • 300 metri di divieto nei pressi del torrente Fondachello, dove confluiscono scarichi che il depuratore non riesce a trattare.

Una costa che poteva essere risorsa turistica diventa così una ferita ambientale, che incide sulla salute dei cittadini e sull’economia del territorio.


La politica delle promesse

Il depuratore di Torregrotta, sequestrato nel 2015 perché non funzionante, resta la metafora di un fallimento. Promesse di commissari, progetti sbandierati da Regione e Governo, sorrisi di sottosegretari davanti alle telecamere. Ma nulla è cambiato: i cittadini hanno continuato a pagare in bolletta un servizio inesistente, e l’Europa ha condannato l’Italia per inadempienza.


L’inchiesta di Amara Terra Mia

La prossima stagione del programma televisivo Amara Terra Mia partirà proprio da qui: dal mare negato di Torregrotta. Sarà un viaggio tra carte bollate e volti indignati:

  • pescatori che hanno perso il loro mare,

  • turisti che scelgono altre spiagge,

  • giovani che vedono negato il futuro turistico di un territorio.

Non ci saranno sconti: i responsabili hanno nomi e cognomi.

Sindaci che non hanno fatto, assessori che hanno taciuto, funzionari regionali che hanno voltato lo sguardo. Un’intera classe dirigente che ha lasciato marcire una delle coste più belle di Sicilia.


I dati ARPA e i divieti di balneazione

  • Foce Torrente Senia – Divieto di balneazione per 400 metri.

  • Foce Torrente Fondachello – Divieto di balneazione per 300 metri.

  • Totale mare vietato a Torregrotta: 700 metri.

  • Rilievi ARPA: valori batterici oltre i limiti, presenza di coliformi fecali e scarichi non depurati.

  • Depuratore sequestrato nel 2015, mai entrato a pieno regime.


Torregrotta è il paradigma di una Sicilia che si lascia sfuggire la sua ricchezza più grande: il mare. E “Amara Terra Mia” aprirà il processo pubblico. Perché la costa tradita non può più essere sepolta sotto i silenzi.

 
 
 

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