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Villafranca Tirrena e pochi loculi nei tre cimiteri, Russo e Bauso Project: “Fatta la scerbatura per il 2 novembre ma accade una volta l’anno”

Abbiamo recepito le segnalazioni della cittadinanza attraverso la voce di organi associazionistici ed un ex assessore alla Manutenzione e ai Lavori pubblici. D'obbligo anche il confronto con l'Amministrazione con le sue opportune precisazioni.

Il Cimitero di Villafranca Tirrena, situato al centro della cittadina tirrenica di Messina, mostra qualche criticità che è stata oggetto, nei mesi scorsi, di segnalazioni sulla cura del verde pubblico all’interno e lungo le strade di collegamento da parte di associazioni di residenti quali “Bauso Project” (di carattere socio-politico-culturale, nata da due anni e presieduta da Nino Andaloro) ma anche da parte di interrogazioni annuali del consigliere comunale Mario Russo all’Ente municipale locale. A questo si aggiunge, una cronica carenza di loculi, nonostante sia stata implementata un’area nuova a ridosso della montagna con nuovi spazi per la sepoltura, dove i posti sono praticamente già esauriti, secondo quanto riferito anche da qualche familiare di defunto. La questione loculi interessa tutti e tre i Cimiteri di Villafranca Tirrena che sono Divieto, Villafranca Centro e Calvaruso. “In particolare, quest’ultimo - evidenzia il consigliere Russo anche da esperto della materia, come ex assessore prima alla Manutenzione e poi ai Lavori Pubblici - di un budget di circa 90mila euro che risale a tre anni fa (2021) e che è stato accantonato in un capitolo di spesa apposito, sotto la voce ‘Cimitero di Calvaruso’. E’ vero che è nell’ala nuova del Cimitero di Villafranca è stata sistemata una zona per la collocazione di nuove tombe ma non basta già più e poi i fondi messi a disposizione dal sottoscritto, come membro della vecchia Giunta comunale, hanno ragione di esistere. Si tratta di erogarli a regime. Spezzo una lancia sul fronte scerbatura che è stata realizzata in tutte e tre le strutture cimiteriali da parte del Comune però questo intervento che dovrebbe essere ordinario durante l’anno accade una volta l’anno”. A puntualizzarlo Andaloro di “Bauso Project” e il portavoce del Comitato di "Villafranca Oggi", Sebastiano Ruggeri.

In vista della ricorrenza della "Commemorazione dei defunti", giornata notoriamente dedicata a fare visita ai propri cari, ci siamo recati insieme a quest’ultimo, a visionare l’attenzione verso i Cimiteri territoriali che sono al servizio dell’utenza nella zona villafranchese. Il nostro sopralluogo si è focalizzato sul plesso principale che "contiene - precisa Ruggeri - un cumulo di detriti, forse di materiale di risulta, che persistono da diversi mesi e che neanche adesso, vicini alla ricorrenza dei defunti, sono stati eliminati". In realtà, il portavoce del Comitato popolare fa riferimento ad un’area cantiere, nata per ampliare il cellario, ancora delimitata da rete arancione per legge e che non ha invaso alcuna tomba già utilizzata. La precisione arriva proprio dai vertici del Municipio. Il “cumulo di detriti” si era creato otto – dieci mesi fa per via di uno smottamento o movimento franoso nel corso dei lavori di quell’area nuova di allargamento loculi e si trovava in una sorta di pendio segnalato puntualmente dal consigliere Russo agli amministratori, successivamente livellato e messo in sicurezza dai tecnici.                   

Affinché l’intero Dipartimento Cimiteri funzioni è l’assessore Barbara Di Salvo a ricoprire il ruolo di organo di controllo e abbiamo constatato tramite lei e il sindaco di Villafranca Giuseppe Cavallaro che, per la pulizia del verde pubblico, c’è un personale addetto che appartiene ad una delle due cooperative del Comune, la Pluriservice di Messina (con operai e manutentori), che gestisce tutti i servizi esterni di giardinaggio e manutenzione strade, ville e cimiteri e ha certamente programmato tutte le fasi. L’assessore chiarisce che la pulizia è stata eseguita in ognuno dei tre cimiteri già da un mese e naturalmente sarà ripresa dopo il maltempo. La ditta ha operato con l’ausilio di qualche dipendente comunale. Di Salvo garantisce: “Manifestiamo il massimo rispetto e tempestività anche nell’attivare interventi di ripristino del territorio circostante come per l’erba incolta lungo le vie che uniscono al Cimitero e il manto stradale degli interni del Cimitero centrale”.                     

Abbiamo rintracciato il Primo Cittadino di Giuseppe Cavallaro che ci ha riportato le motivazioni di un leggero ritardo solo sulla manutenzione dell’impianto elettrico ma escludeva categoricamente quello sulla scerbatura e l’origine della presenza di qualunque detrito che sia andato a sporcare le lapidi.    

Partendo dalla pubblica illuminazione, è stato affidato in tutti gli spazi cimiteriali (non solo in quello centrale) un appalto di circa 20mila euro che prevede di passare i fili della corrente elettrica per accendere le lampade votive e di installare la perpetua nei loculi nuovi. “Per questa specifica situazione - sottolinea il sindaco Cavallaro -, il ritardo è stato causato dalla mancanza di un dipendente che è andato in pensione e che si occupava del settore elettrico”.

In ultima analisi, sempre Andaloro di Bauso Project ribadisce che anche la pavimentazione divelta vicina alle tombe di nuova realizzazione era stata resa agibile con interventi di rifacimento ed adeguamento ma era fortemente preoccupato che, pochi giorni addietro, sempre in quella zona,   non si trovassero le scale movibili cimiteriali a castello per giungere ai loculi più alti (per pulire e mettere l’acqua ai fiori) e che anche le tempistiche per accedere alle sepolture per chi deve far fronte ad una morte improvvisa sono troppo lunghe. In un caso specifico, racconta Andaloro, “la sepoltura di un parente scomparso è stata pagata in tempo reale, senza acconti e dilazioni, circa 2300 euro all’ufficio competente Cimiteri per restare poi in attesa un anno (fino ad ottobre dell’anno scorso), fortunatamente in una cella della famiglia di appartenenza, altrimenti sarebbe rimasta ferma in eventuale cella prestata o deposito”.        

     

di Marcella Ruggeri e Valeria Morabito            

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