Al via il processo contro il prete accusato di violenza sessuale su una giovane tunisina

Si è aperto oggi il processo a carico di un sacerdote rogazionista, accusato di violenza sessuale nei confronti di una giovane tunisina. La prima udienza si è svolta davanti al giudice, con l’accusa rappresentata dalla pm Roberta La Speme.

Durante l’udienza è stata ascoltata l’ufficiale di polizia giudiziaria che ha condotto le indagini. Dalla testimonianza è emerso che la presunta vittima ha denunciato l’accaduto a distanza di due anni, precisamente nel giugno 2024, nel corso di un’audizione presso la sezione immigrazione del Tribunale di Catania. La donna, all’epoca 37enne, era ospite di un amico egiziano a Messina dopo essere arrivata in Italia nel 2020 con uno sbarco a Lampedusa.

Le accuse e la difesa

Il sacerdote, assistito dall’avvocato Salvatore Silvestro, ha negato ogni addebito sin dal primo momento. L’arresto è avvenuto nell’ottobre 2024 a Napoli, dove il religioso gestiva una comunità per minori. La Procura aveva richiesto il provvedimento cautelare in seguito alle indagini condotte dalla pm Stefania La Rosa, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Marco Colamonici.

Un elemento cruciale emerso in aula è che la presunta vittima non ha saputo indicare con precisione la data dell'episodio, avvenuto tra il 2022 e il 2024. Tuttavia, il suo racconto sarebbe stato rafforzato dalla testimonianza dell’amico egiziano, al quale avrebbe confidato l’accaduto.

In attesa della verità

I rogazionisti, ordine a cui appartiene il sacerdote imputato, hanno espresso fiducia nella giustizia, auspicando che "presto emerga la verità". Il processo proseguirà con le prossime udienze, in cui verranno esaminati ulteriori elementi per chiarire i contorni di una vicenda che ha scosso la comunità.