Il Parlamento europeo, mercoledì, ha approvato in via definitiva la nuova legislazione sui salari minimi adeguati nell'UE.
Il testo è stato approvato con 505 voti favorevoli, 92 contrari e 44 astensioni (votazione finale su accordo in prima lettura).
Pur mancando l’approvazione formale, il testo dovrebbe diventare legge a settembre e da quel momento i Paesi UE aver due anni di tempo per conformarsi alla direttiva.
Attualmente i salari minimi più alti in EU sono in Lussemburgo, Irlanda e Germania; quelli più bassi in Bulgaria, Lettonia ed Estonia. Nell'UE, su 27 paesi, 21 paesi hanno un salario minimo garantito. Sono sei i paesi tra cui troviamo l’Italia, Austria, Cipro, Danimarca, Finlandia e Svezia che invece determinano i livelli salariali sulla base della contrattazione collettiva delle retribuzioni.
Pur rimanendo di competenza dei singoli Stati membri, la definizione del salario minimo dovrebbe essere garantita in generale affinché venga consentita ai lavoratori una vita dignitosa, tenendo conto del costo della vita e dei più ampi livelli di retribuzione. Per quanto riguarda la valutazione dell'adeguatezza dei salari minimi garantiti esistenti, i Paesi UE potranno determinare un paniere di beni e servizi a prezzi reali, o fissarlo al 60% del salario mediano lordo e al 50% del salario medio lordo.
I Paesi UE, in cui il salario minimo gode già di protezione, grazie ai contratti collettivi, non saranno tenuti a introdurre queste norme o a rendere gli accordi già previsti universalmente applicabili.
La legge, si prefigge di promuovere la contrattazione collettiva a livello settoriale e interprofessionale e gli Stati membri in cui meno dell'80% dei lavoratori è interessato dalla contrattazione collettiva, dovranno, congiuntamente alle parti sociali, stabilire un piano d'azione per aumentare tale percentuale.
Nel testo concordato viene introdotto l'obbligo per i Paesi UE di istituire un sistema di monitoraggio nonché controlli sul campo, per garantire conformità e contrastare i subappalti abusivi, il lavoro autonomo fittizio, gli straordinari non registrati o la maggiore intensità di lavoro.
Dopo il voto, Agnes Jongerius (S&D, NL), correlatrice, ha detto: “I prezzi dei generi alimentari, delle bollette energetiche e degli alloggi stanno esplodendo. La gente fa davvero fatica ad arrivare a fine mese. Non abbiamo tempo da perdere, il lavoro deve tornare a pagare. Questa direttiva stabilisce gli standard per un salario minimo adeguato. Allo stesso tempo, stiamo dando un impulso alla contrattazione collettiva, in modo che un maggior numero di lavoratori sia maggiormente tutelato".
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