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Italia, Spalletti: "Per migliorare bisogna essere diversi"

Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa nel primo giorno di ritiro a Coverciano in vista delle due sfide decisive contro Malta (sabato 14 ottobre alle 20:45) e Inghilterra (martedì 17 ottobre 20:45). L'ex allenatore del Napoli ha fatto il bilancio sul suo primo mese da commissario tecnico soffermandosi anche sul momento specifico della squadra e di alcuni singoli. Le prossime partite che affronterà l'Italia avranno un peso specifico molto importante in vista della qualificazione al prossimo europeo. Gli azzurri, infatti, si trovano attualmente a 7 punti in classifica nel girone C a pari merito con Ucraina e Macedonia del Nord, in vetta c'è l'Inghilterra a quota 13 con un piede e mezzo ormai a Euro 2024.



Italia, la conferenza stampa di Spalletti


In apertura, Spalletti, ha risposto alle parole di Sarri che nei giorni scorsi aveva dichiarato di preferire i giocatori della Lazio a Formello piuttosto che in ritiro con la nazionale: "Ho tanta stima nei confronti di Sarri, lui ha tanto amore verso questo sport. Penso che abbia detto una cosa giusta, anche io quando ero nei club, quando i giocatori andavano in Nazionale ero dispiaciuto, magari tornavano anche infortunati. Il messaggio è che vogliamo mandarli indietro migliorati e che la maglia della Nazionale deve stare a cuore a tutti, anche a Sarri. Dobbiamo capire però che l'Italia è al primo posto per importanza dove tutti possono attingere per proporre un calcio migliore. Il lavoro del club e Italia va a braccetto, il mio tentativo è quello di trovare le soluzioni alle difficoltà".


L'allenatore azzurro ha poi proseguito facendo un bilancio del suo primo mese a Coverciano: "Le considerazioni di questo periodo sono sicuramente forzate da ciò che è il piacere di vivere questo ruolo. Le emozioni e le considerazioni sono tutte molto belle e positive. È chiaro che poi andandoci dentro uno trova anche delle complicazioni, trova anche dei problemi, però fanno un po' parte del gioco".


Spalletti ha continuato: "Questo lavoro mi ha permesso di venire a contatto con molti dei miei colleghi, anche quelli che non conoscevo. Vederli lavorare sul campo è sempre molto stimolante. È importante essere differenti, solo così si può diventare migliore degli altri. Se siamo tutti uguali diventa difficile avere un ruolo importante".


Il commissario tecnico si è soffermato anche su Kean e Immobile: "Immobile? Dalla Lazio ci è arrivata la comunicazione che c'era un problema di natura fisica. Su Kean posso dirvi che non so quali siano stati i comportamenti in precedenza: per me i miei calciatori sono creature speciali e li tratto da tali, però allo stesso tempo voglio risposte speciali. Ho letto un libro sugli All Blacks che si intitola: 'Niente teste di c***o'. Lo regalerò per Natale a tutti i miei giocatori. Non dimentichiamo mai che L'Italia è lì al primo posto per importanza. Il mio tentativo è quello di andare a braccetto con tutto".


Spalletti ha poi chiuso la conferenza parlando dei singoli: "Bonaventura l'altra volta ho fatto fatica a non chiamarlo, è il centrocampista più offensivo che sa fare il trequartista. Sa tirare da dentro e fuori dall'area e sa gestire bene la palla oltre a sapersi inserire. L'unica cosa su cui ero titubante era l'età, ma se quelli di questa età fanno vedere queste cose bisogna portare anche lui". Su Chiesa e Zaccagni: "A sinistra abbiamo Kean, Raspadori e Zaniolo. Spero ci siano anche Chiesa e Zaccagni. I biancoceleste l'ho lasciato a casa perché ieri sera gli hanno fasciato la caviglia, potevo mica obbligarlo a venire? Lo riguardano oggi. Chiesa? Secondo la società c'è pochissimo, secondo le conferme c'è pochissimo però poi conta lui"


Pietro Inferrera


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