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Messina, contro il Picerno si attende una reazione: emblematiche le parole di Cinelli

Per tutta la piazza giallorossa sembra di rivivere lo stesso medesimo film della passata stagione. A dicembre 2021 il Messina non navigava in buone acque, tanto da pensare addirittura a un ritorno di Raffaele Novelli in panchina per dare una scossa. Alla fine fu confermato Raciti, e la stagione ha fatto il suo corso con il grosso contributo del mercato di gennaio. Mentre nel mese di aprile è arrivata la tanto attesa quanto inaspettata salvezza, considerando l'andamento di tutto il campionato.


Recap di una stagione poco felice a parte, le promesse della società di Pietro Sciotto erano ben diverse agli albori dell'annata 2022/2023. Con il tempo però, tutti i buoni propositi, insieme all'apprezzabile entusiasmo della piazza, hanno fatto spazio allo scetticismo e alla delusione.

Tornando nel concreto al momento attuale, il Messina si trova attualmente a -6 dalla salvezza diretta. Ultimo posto con 11 punti sotto Viterbese e Fidelis Andria. Il dato che più fa riflettere è la mancanza di vittorie in trasferta. Contro il Foggia è arrivata l'ennesima sconfitta fuori casa a dimostrazione di come la squadra, probabilmente, non regga il confronto al di fuori del proprio stadio.


Acr Messina, le parole di Cinelli

Daniele Cinelli, vice allenatore di Gaetano Auteri, ha senza mezzi termini descritto il momento in casa giallorossa: "Bisogna essere realisti e non prendere in giro la piazza. Dobbiamo restare vivi fino al 23 dicembre cercando di migliorare negli ultimi metri e magari trovare il guizzo giusto in qualche palla sporca. Servirà tenere botta fino a Natale".


Le parole di Cinelli lasciano poco spazio alle interpretazioni. Attaccarsi alla "fortuna" e a qualche episodio favorevole fino a quando il mercato non porti qualche rinforzo.


Tutto questo ha davvero senso?

Come già visto nelle settimane passate grazie al focus della Gazzetta dello Sport, si è notato come Pietro Sciotto metta a disposizione un budget molto importante per la causa giallorossa. Alla luce di ciò, dunque, il problema non è la mancanza di soldi, ma come essi vengono spesi. Per l'Acr Messina il monte ingaggi si aggira intorno a 1 milione, 1 milione e mezzo di euro. Per l'esattezza: 1.130.663 di totale; 928.988 di parte fissa; 201.675 di parte variabile. Altre squadre, come ad esempio la Gelbison, con circa mezzo milione di euro, riescono a disputare delle stagioni rispettabilissime, viaggiando sempre sulla soglia dei play-off.


Tutto questo ha davvero senso? Affidarsi a calciatori - alla luce dei numeri - non all'altezza, e poi gettare tutte le speranze nel mercato invernale in cerca disperata di rinforzi?

Tale modus operandi porta la società a spendere ancora di più del dovuto non garantendo mai un progetto tecnico valido per vivere una stagione tranquilla.

A questo punto sul banco degli imputati ci vanno coloro a cui è stato affidato il compito di comporre la squadra. Colpevoli di aver fatto sbarcare in riva allo Stretto, calciatori su cui sono state affibbiate eccessive aspettative, o peggio ancora, sopravvalutati.


Il tempo per risalire la china c'è. Ma purtroppo, per tutta la piazza giallorossa, sembra di vivere in un loop da un anno a questa parte. Scelte poco felici nella programmazione estiva e conseguente speranza di poter recuperare affidandosi al mercato invernale. Tutto questo è troppo poco per Messina, per il Messina e per i suoi tifosi.


Pietro Inferrera

Foto: Acr Messina Facebook


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