Messina, tre studentesse del Bisazza riflettono sulla condizione sociale della donna
- Maria Salomone
- 23 nov 2023
- Tempo di lettura: 2 min
Carola Bonanno (18 anni), Alessia Calabrò (17 anni), Martina Cantio (17 anni) sono le tre studentesse dell'Istituto Superiore Statale Felice Bisazza di Messina che hanno deciso di ribellarsi alla violenza di genere scegliendo di non tacere. La scintilla è stata l'ultimo, feroce fatto di cronaca che ha visto Giulia Cecchettin vittima indifesa di un ingiustificabile gesto brutale. Una ragazza poco più grande di loro che, come loro, viveva di aspirazioni, sogni, spensieratezza e ambizioni prima che la sua vita venisse stroncata dal ragazzo che diceva di amarla. Nello scritto che segue, Martina, Alessia e Carola compiono un'analisi attenta e lucida delle dinamiche sociali, e di quelle sanguinarie di un delitto efferato che non avrebbe mai dovuto consumarsi.
"Si pensa che la nostra società si stia aprendo a tutte quelle che da anni sono state considerate delle “minoranze” ma la marginalizzazione dei più deboli è un fenomeno che non smette di esistere. La Donna, ancora oggi, subisce continue ingiustizie, soprusi e violenze. Dall’inizio del 2023, sono 105 le donne vittime di femminicidio e 83 quelle che sono state uccise in ambito familiare. Il 25 Novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, è sempre più vicino e in questi giorni si è verificato l’ennesimo episodio di prevaricazione: Giulia Cecchettin è la 105esima vittima di femminicidio, uccisa lo scorso 11 novembre dal fidanzato Filippo Turetta all’età di 22 anni. “Il bravo ragazzo che l’amava” ha trascorso il sabato sera con Giulia ma le indagini dimostrano che le sue intenzioni erano ben diverse: l’aveva accoltellata in un parcheggio poco distante dall’appartamento. La famiglia, inizialmente preoccupata per la sua sparizione, ne aveva denunciato la scomparsa ma la giustizia non è servita a prevenire ciò che è già accaduto. Giulia è morta con più di 20 coltellate e il suo cadavere viene ritrovato il 18 novembre in un canalone di una zona isolata. Del carnefice nessuna traccia fino al giorno dopo quando viene arrestato in Germania. Insieme a Giulia sono morte anche le speranze di tante altre donne, che non si sentono sicure neanche tra le braccia della persona amata. E se è vero che non tutti gli uomini sono così, di certo lo è che tutte le donne devono sottomettersi a pregiudizi e stereotipi che impongono loro un cambiamento del proprio essere".
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