Così si apre una nuova pagina sulla situazione finanziaria di Messina per via di una nuova riformulazione del piano di riequilibrio facendo ricorso ad una legge 234 del 2021 approvata per i comuni in stato di dissesto e subito dopo aver chiuso il contenzioso di oltre 20 anni con la ditta Schipani che per decenni gestì l’illuminazione pubblica “ con un rischio di circa 60 milioni di euro di condanna del comune di Messina siamo riusciti a sottoscrive un accordo a 20 milioni di euro” scrive De Luca sul suo profilo Fb, facendo risparmiare alle casse comunale circa 40 milioni di euro.
De Luca dopo essersi definito un Sindaco operaio cioè un amministratore si dichiara soddisfatto del lavoro fatto con il direttore generale del comune Federico Basile col Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale.
“ Abbiamo redatto una memoria di 130 pagine con oltre 2500 allegati per difendere i risultati del Salva Messina per evitare il fallimento della città” scrive inoltre e comunica proprio insieme allo stesso in una diretta il punto di vista tecnico con cui si è operato con una strategia della gestione del debito, con riduzione dei costi, incremento dell’ azione sull’evasione, abbattimento del debito del 50% e rateizzazione, riducendo la massa debitoria ad ⅓ (145 milioni) da 552 milioni di euro e risparmiando 220 milioni di euro anche ponendo in liquidazione le partecipate ritenute inutili. A questo punto, una volta arrivato il parere del Collegio la palla andrà al consiglio comunale per approvarlo, in caso contrario sarebbe il Consiglio Comunale a portare al dissesto la città.
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