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Presentato a Milazzo ”Racconti del Peloro", fiabe e cunti del poeta messinese Antonio Cattino

Il poeta e scrittore messinese, Antonio Cattino, esporta a Milazzo la sua ultima fatica letteraria, ”Racconti del Peloro”. Convinto l'apprezzamento dei presenti. L'opera contiene il prologo dell'autore, le note conclusive del Prof. Giuseppe Rando e veste grafica e copertina a cura del pittore e poeta, Josè Russotti.


Domenica 26 novembre, la presentazione a Palazzo D’Amico di Milazzo, in provincia di Messina, ha raccolto un folto pubblico. Presenti anche il cuntastorie Nino Pracanica e il noto scultore barcellonese Giuseppe Messina.

Hanno aperto i lavori la pittrice e poetessa nonché segretaria della FilicusArte, Elisa La Rosa e il presidente della Teseo, poeta e scrittore, il dottor Attilio Andriolo. Nel ripercorrere un ampio excursus sul libro di Cattino, entrambi hanno ribadito i sentimenti di appartenza dell’autore alla propria città natale, Messina, soffermandosi sulla parlata dialettale da cui gli scritti, nove tra racconti e fiabe, traggono grande ispirazione.


L’evento, indetto dalle Associazioni Culturali milazzesi FilicusArte e Teseo di Milazzo, ha ricevuto il patrocinio del Comune della città mamertina.

L'opera contiene un racconto dedicato alla poetessa Maria Costa, ambientato nel Borgo delle Case Basse di Paradiso, dove la poetessa dello Stretto ha vissuto l'intera sua vita. Il racconto, scritto in italiano, presenta vari inserimenti dialettali e presenta un caratteristico finale farsesco.

La professoressa Graziella Giorgianni, responsabile culturale di LegAmbiente del Tirreno di Milazzo, ha individuato nella narrazione di Cattino echi della scrittura di Vincenzo Consolo, una lingua colta e popolare ad un tempo, come attestato da vari critici.


Josè Russotti ha, invece, drammatizzato ampi brani dei racconti “Don Miciu Delia – Tassista” in dialetto messinese e Mariselva (rivisitazione dell’autore delle leggende della Città di Risa e della Fata Morgana) in lingua madre siciliana. La coinvolgente recitazione di Russotti ha valorizzato il dialetto messinese e la lingua siciliana utilizzata dall'autore.


In conclusione, il Prof. Giuseppe Rando ha definito "scevri da ogni orpello di inutili elegismi o ideologici" i racconti di Cattino, in cui regna una laicità vera e conformante dei vari personaggi. Il regio commissario, Don Miciu Delia, Zagarella, il Marò Giuseppe Mangano, Mariselva e la Fata Morgana, *in una sinfonia variegata e coinvolgente di temi e situazioni che da ricordi infantili ed adolescenziali, assumono il significato di uno stimolo per recuperaresentimenti e modi di vivere positivi del passato, come la solidarietà, per farne viatico di un futuro edificante per le nostre realtà oggi inquinate da uno spinto individualismo, che separa le persone e le rende disponibili alla spersonalizzazione consumismo e nell’edonismo".


Il libro enuclea le recensioni del glottologo prof. Enrico Caltagirone, della dott.ssa Tosi Siragusa, direttrice della biblioteca regionale universitaria “Giacomo Longo” e dell’ambientalista e Creative Manager culturale Raffaella Spadaro.

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